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Conferenze e Seminari

US Presidential Election- Lessons Learned

By | Attività dei Chapter, Conferenze e Seminari

All’indomani dell’insediamento del nuovo presidente americano, grande successo per la conferenza “US Presidential Election – Lessons Learned” organizzata alla biblioteca Sormani di Milano dal locale Chapter di Amerigo e dal Consolato generale degli Stati Uniti in collaborazione con il Comune. La presentazione, ricca di dati  ed elaborazioni originali è stata tenuta da Dina Smelz, già analista del prestigioso Bureau of Intelligence and Research (INR) ed oggi Senior Fellow presso il Chicago Council on Foreign Affairs and Public Opinion. In sala, oltre a numerosi soci provenienti da tutto il Nord Italia, un folto pubblico di studiosi e ricercatori e molti rappresentanti del mondo accademico milanese. I lavori sono stati aperti da Rami Shakra, Deputy Public Affairs Officer del Consolato e Massimo Cugusi, Segretario generale dell’Associazione, mentre il dibattito, ricco di interventi dalla platea, è stato coordinato da Edoardo Croci, Coordinatore del Chapter  di Milano dell’Associazione.

La #lobby è una professione perbene

By | Attività dei Chapter, Conferenze e Seminari

Tutti vogliono regolamentare le lobby, ma in Italia nessuno ci è ancora riuscito. Sessanta progetti di legge in parlamento e sessant’anni di tentativi andati miseramente falliti. Tutta colpa della politica… ma anche di proposte non sempre mature e al passo con i tempi.Però questa volta qualcosa è andato in modo diverso. La Giunta per il Regolamento della Camera dei Deputati ha approvato la “Regolamentazione dell’attività di rappresentanza di interessi nelle sedi della Camera dei Deputati”, un primo passo nella direzione della regolamentazione delle lobby. Un’iniziativa “sperimentale” così la definisce l’On. Pino Pisicchio che è stato relatore del provvedimento, un regolamento che per sua natura si limita a definire le modalità di accesso dei rappresentanti di interessi all’interno di uno dei due rami del parlamento. Un passo avanti importante in un territorio delimitato ma dove fino ad ora altre iniziative avevano fallito. Un segnale di coraggio che dovrebbe portare quanto prima all’approvazione di una normativa primaria.Ci sono altre proposte di legge in discussione in Parlamento, ricorda Giampiero Zurlo, presidente di Utopia, società specializzata nelle relazioni istituzionali, che martedì 10 maggio ha ospitato Craig Holman il lobbista di Public Citizen, l’organizzazione di Washington che rappresenta da più di quarant’anni i cittadini americani davanti al Congresso. “I rapporti con le lobby sono stati regolati in alcune regioni, in alcuni ministeri, poi alcune amministrazioni hanno fatto passi in dietro. Ora la Camera dei Deputati fa un passo avanti, ma manca un quadro organico chiaro” spiega Zurlo.

L’incontro con Craig Holman è stato organizzato in collaborazione con l’Ambasciata USA e con Amerigo, l’associazione che raccoglie i partecipanti  ai più prestigiosi programmi di scambio culturale con gli Stati Uniti. Holman, orgoglioso  della sua professione confessa che “mia madre ha difficoltà a dire in giro che suo figlio fa il lobbista. Anche da noi purtroppo questo termine può assumere un significato negativo”. Per liberare il campo dagli affaristi spregiudicati Holman ha accompagnato le istituzioni americane nella lunga strada che ha portato al rafforzamento della normativa federale, dal Lobbying Disclosure Act del 1995, all’approvazione dell’Honest Leadership and Open Government Act del 2007 e alle sue successive modifiche che non lasciano più spazio a comportamenti criminali. “Dobbiamo essere orgogliosi del nostro mestiere” prosegue Holman e per questo occorre rafforzare la normativa esistente, per evitare che siano il denaro e le relazioni poco chiare a determinare l’evoluzione della normativa. I lobbisti in America lavorano alla luce del sole e si iscrivono ad un registro pubblico per garantire la massima trasparenza. Tutti possono vedere chi sono e cosa fanno. Anche le amministrazioni hanno obblighi analoghi devono rendere i propri documenti di lavoro scaricabili e accessibili tramite la rete Internet. Tuttavia è importante andare oltre la trasparenza, “Beyond transparency” come dice lui. Vanno stabiliti limiti chiari per i rimborsi dei pranzi e delle cene di lavoro, limiti per i regali e per i viaggi che non devono prolungarsi oltre le ragioni di lavoro.

Anche l’On. Antonio Misiani del Partito Democratico conferma l’importanza di queste misure, che renderebbero più sano lo scambio di informazioni tra industria e politica. La normativa statunitense è la più avanzata. E’ un chiaro riferimento per la discussione italiana sulla regolamentazione delle lobby. Ci vorranno anni per arrivare a una normativa così matura. In Italia stiamo dedicando molta attenzione a normare l’accesso ai palazzi, il cosiddetto registro dei lobbisti. Anche se i risultati sono incerti e frammentati siamo sulla buona strada. Ma questo non è l’unico punto. Dobbiamo pensare in grande, aspirando a un progetto organico che si applichi a tutte le istituzioni, che stabilisca obblighi di trasparenza tanto per i lobbisti quanto per le amministrazioni. Occorre chiarezza, andando a definire meglio il “traffico di influenze illecite” in modo inequivocabile definendo caso per caso tutti i comportamenti da regolare, limitare e sanzionare. Uno a uno, come avviene nella normativa americana: pranzi, cene, viaggi, regali, incarichi di lavoro. Occorre eliminare ogni area grigia per rendere efficace la lotta alla corruzione. Intervenendo nella discussione l’On. Danilo Toninelli del Movimento 5 Stelle ha subito chiarito che il movimento non è contrario in linea di principio alle lobby, ma “è fondamentale che la loro attività si svolga con etica e con trasparenza”. L’intervento di Holman è stato molto apprezzato al punto che Toninelli lo invita a tornare in Italia per intervenire in sede di audizione. Nel frattempo una sentenza della Corte Suprema Americana ha abolito i limiti di spesa che si applicavano alle multinazionali nel finanziamento delle campagne elettorali, che ora vengono equiparate ai cittadini e per questo possono contribuire oltre ogni limite. E’ proprio per questo che i candidati alle Presidenziali 2016 raccoglieranno più fondi rispetto a tutte le precedenti elezioni. C’è ancora lavoro da fare confessa Craig Holman, “la raccolta fondi sarà il prossimo punto da trattare”.

Lobbying e trasparenza. Craig Holman ne parla a Firenze

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HolmanIl professor Craig Holman,  esperto di Washington nelle attività di lobby per il Campidoglio e già docente presso la New York University, ha incontrato a Firenze l’11 maggio 2016 nella Redazione del Corriere della Sera – Corriere Fiorentino, ospiti del direttore  Paolo Ermini, il direttivo e alcuni amici  sostenitori del Chapter fiorentino di Amerigo. Il Professor Holman,  che nella mattina aveva tenuto una conferenza curata dal socio Amerigo professor Luciano Bozzo presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università fiorentina, ha affrontato il delicato tema della trasparenza nelle attività di lobby con particolare riguardo ai rapporti con il mondo della politica ed al finanziamento delle campagne elettorali. Interessante la comparazione legislativa fra quella degli Stati Uniti e quella degli Stati membri dell’unione Europea. Precedentemente Il professor Holman è stato intervistato per il giornale ospitante dal giornalista Marzio Fatucchi, fra l’altro menzione speciale per la Sezione Web del premio giornalistico Amerigo 2012.

Gawdat Bahgat incontra il Chapter fiorentino di Amerigo

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Gawdat BahgatIl professor Gawdat Bahgat, a Firenze per un Seminario alla Scuola Ufficiali dell’Aeronautica Militare, ha incontrato  il Chapter fiorentino di Amerigo. Tema dell’incontro la crisi nei Paesi medio orientali e del nord Africa. Il professor Bahgdat, professore di Affari per la Sicurezza Nazionale della National Defence University, esperto di politica medio orientale, ha risposto alle numerose domande relative in particolare alla crisi libica. L’incontro si è svolto nel pomeriggio di venerdì 15 gennaio presso la Redazione fiorentina del Corriere della Sera, grazie alla cortese disponibilità del suo direttore, dottor Paolo Ermini. L’incontro è stato preceduto dall’intervista del giornalista Marzio Fatucchi, fra l’altro mensione speciale per la Sezione Siti Web del Premio giornalistico Amerigo 2012.

TTIP, quali opportunità per il sistema Italia?

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Console Usa Rup a Convegno TTIPLa trattativa per creare un Trattato per il commercio e gli investimenti tra Europa e Stati Uniti (TTIP) è da mesi uno dei temi più caldi dell’agenda europea. Gli studi ufficiali parlano di possibili ricadute positive annue quando l’intesa sarà a regime: 120 miliardi di euro per l’Europa e 95 miliardi di euro per l’America. Se i negoziati in corso sfociassero in un accordo il “regalo” che arriverebbe – anche in Italia – per ogni famiglia europea di quattro persone sarebbe di un aumento del reddito disponibile annuo di 545 euro. A dirlo è un voluminoso studio realizzato dal Centro studi e ricerche economiche di Londra per conto della Commissione Ue, che ci offre qualche altro dato significativo:  ogni anno Unione Europea ed Usa  scambiano tra loro beni, servizi e investimenti per circa mille miliardi di dollari. Nel complesso, l’area che comprende gli Stati Uniti e i Paesi dell’Unione europea produce il 60% del PIL mondiale, contribuisce per il 33% al commercio mondiale di beni e per il 42% a quello dei servizi.  Da quando – nel semestre europeo presieduto dal premier Renzi – la trattativa dalle stanze segrete è diventata pubblica, il TTIP sta incontrando crescenti resistenze, soprattutto da parte di Organizzazioni non governative e della cosiddetta società civile. Appare dunque urgente approfondire la discussione, per offrire una valutazione attenta e ragionata su benefici e costi potenziali dell’accordo transatlantico, che ha come obiettivo primario quello di integrare i due mercati, riducendo i dazi doganali e migliorando le condizioni per il flusso degli investimenti. Per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, la CGIL Toscana, l’Istituto per le Ricerche Economiche e Sociali( IRES)  e l’Associazione Amerigo (rappresentata dal charter fiorentino Michele Ricceri e da numerosi soci) hanno organizzato a Firenze, nel salone Rizzotto di via Capponi,  un seminario per imprenditori, sindacalisti ed altri numerosi operatori interessati alla materia, con tre autorevoli relatori: il prof. Mario Deaglio dell’Università di Torino, uno dei maggiori esperti italiani del mercato globale, l’economista prof. Mauro Lombardi dell’ateneo fiorentino ed il Direttore dell’ Irpet,  Stefano Casini Benvenuti, intervistati dal giornalista Antonio Lovascio.

Sull’opportunità di affrontare il tema TTIP senza pregiudizi e con la massima trasparenza hanno insistito in apertura dei lavori il console generale Usa a Firenze signora Abigail M. Rupp, ed il segretario regionale della CGIL Alessio Gramolati, il quale ha annunciato il prossimo incontro di una delegazione con la Dgb in Germania, mentre l’8 aprile ci sarà un confronto a Firenze con il sindacato greco. Il dibattito, concluso dall’assessore regionale Sonia Nocentini, è stato introdotto dal professor Deaglio. Con il supporto di slides ha tracciato un inquadramento generale del Trattato, analizzandone le origini, i vantaggi, le criticità, le paure che stanno emergendo in Europa, ed anche i possibili scenari. Tutto dipenderà dal prossimo appuntamento di aprile a Washington quando le delegazioni torneranno a riunirsi. Se ci sarà un passo in avanti , è previsto un nuovo appuntamento a luglio. A questo punto potrebbe prendere forma l’Accordo, altrimenti tutto sarà rinviato a quando sarà eletto il successore di Obama.  Il professor Lombardi ha poi esaminato in dettaglio gli orientamenti e gli interessi dei vari Paesi europei, indicando quelli che sarebbero più avvantaggiati  e penalizzati dall’accordo ed in quali settori produttivi; i contrasti che stanno emergendo anche in Italia.

Il direttore dell’IRPET professor Stefano Casini Benvenuti si è invece soffermato sulle ricadute del TTIP sulla Toscana, una regione già fortemente proiettata sul mercato statunitense, che quindi dovrebbe trarre vantaggi da ulteriore questa apertura: <Sappiamo che le condizioni sono ancora molto incerte – ha detto Casini – non è facile quantificarli. Sapendo che il mercato Usa rappresenta per la Toscana il 10% dell’export, concentrato in molti settori, se valgono tutte le previsioni positive, questa operazione potrebbe portare un aumento del Pil intorno all’1% con tutte le norme a regime. Quindi un vantaggio superiore a quello italiano che tutti misurano intorno allo 0,7% – 0,8%> .

Ancora non è chiaro se e come verrà fatto il Trattato commerciale Europa-Usa, ma se fosse vero che il TTIP tende a uniformare sulla qualità più bassa, alcuni produttori toscani che fanno dell’alta qualità un’arma vincente potrebbero essere danneggiati. Questo è un punto interrogativo al quale potranno venire risposte solo dalle trattative dei prossimi mesi.

Presentazione Fulbright alla Cattolica di Milano

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FulbrightIl 10 novembre  si è tenuto presso l’Università Cattolica di Milano un incontro di presentazione delle opportunità di studio, ricerca e insegnamento offerte dal Programma Fulbright. All’evento, promosso dalla Commissione per gli scambi Culturali tra l’Italia e gli Stati Uniti (Commissione Fulbright) hanno partecipato la Prof.ssa Federica Olivares, membro del Board della Commissione e Docente presso l’Università Cattolica, la Dott.ssa Paola Sartorio, Executive Director della Commissione e il Dott. Sandro Zinani, Educational Advisor della Commissione.

Durante la mattinata sono state esposte le caratteristiche del Programma, le opportunità e i tipi di borse offerte, nonché le procedure e le scadenze. L’incontro è stato scandito dalla testimonianza di alcuni ex-borsisti, tra cui il coordinatore nazionale del Chapter Fulbright di Amerigo, Dott. Matteo Marzi, relativamente alla loro esperienza negli Stati Uniti. Per tutti è emerso che l’esperienza negli Stati Uniti ha fortemente caratterizzato i propri percorsi personali e professionali, arricchendo in modo positivo e per sempre le proprie esistenze.

E’ seguita una tavola rotonda alla quale hanno partecipato la Prof.ssa Daniela Parisi, Docente dell’Università Cattolica, il Dott. Enrico Cucchiani, Founding Partner e Ceo TGI, Londra e Former Ceo di Intesa Sanpaolo e il Dott. Renato Panesi, Fulbright BEST e fondatore della start-up D-Orbit.

Il dibattito che ne è seguito ha dimostrato che nonostante i grandi cambiamenti che le nostre società stanno attraversando, la maggior interconnessione e disponibilità di informazioni, il Programma Fulbright mantiene intatta la sua validità. Nulla infatti può eguagliare il contatto umano, l’immersione in una cultura diversa ed il network di amicizie e relazioni che il Programma può offrire. Ancora oggi, l’esperienza americana consente di superare i propri limiti ed ampliare i propri orizzonti ed aiuta tanti giovani ad intraprendere quei percorsi di eccellenza che hanno contraddistinto, e continuano a contraddistinguere, tante personalità del nostro paese nei più diversi campi di attività. L’occasione è stata propizia per presentare le opportunità offerte da Amerigo e scambiarsi idee che possano tradursi in progetti futuri per la nostra Associazione.

A Napoli una conferenza del Procuratore nazionale antimafia

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Grande successo a Napoli per l’incontro con il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, organizzato dal Consolato generale e dal Chapter del Sud Italia dell’Associazione. Un folto pubblico di soci ed altri alumni dei programmi di scambio internazionale del Dipartimento di Stato ha seguito con interesse l’esposizione dell’illustre relatore (anch’egli alumnus) alla quale ha fatto seguito una vivace sessione di domande e risposte. A fare gli onori di casa, il console generale Colombia Barrosse: “Sono particolarmente onorata – ha dichiarato – di ospitare il dottor Roberti, un uomo di Stato votato alla lotta alla crimialità”. L’incontro, moderato da Gianluigi Traettino, coordinatore del Chapter e consigliere delegato per il Mezzogiorno, si è svolto a poco più di una settimana dall’operazione “New Bridge”, coordinata da Fbi e Polizia italiana, che ha portato al fermo di 24 persone a New York legate alla famiglia mafiosa dei Gambino e alle cosche della ’Ndrangheta.

“L’intervento dei giorni scorsi – ha spiegato Roberti – prevede anche il sequestro dei beni per sottrarre ricchezza all’organizzazione criminale. Tutto è avvenuto grazie alla forte collaborazione e trasparenza tra le forze dell’ordine dei nostri Paesi”. Ma c’è ancora molto, moltissimo lavoro da fare. Secondo una risoluzione del Parlamento europeo dello scorso 23 ottobre il giro di soldi accumulati dalla criminalità organizzata criminalità a organizzata è quantificabile in 670 miliardi di euro.

Ma in che modo le cosche incidono concretamente sui costi del mercato? “Innanzitutto sottraendo al fisco una serie di attività – prosegue il procuratore – Poi introducendo nel mercato una serie di asset di provenienza non controllata, che causano disparità concorrenziale”. E poi c’è la corruzione, probabilmente l’aspetto più allarmante e che in Europa muove mediamente un giro di 120 miliardi di euro, l’uno per cento del prodotto interno lordo UE. “In questo caso, purtroppo, l’Italia ha un ruolo di primato: si parla di cifre superano i 60 miliardi. Anche perché la corruzione non è ancora punita a sufficienza nel nostro Paese. Quindi, attraverso bustarelle e spinte, il metodo da sempre preferito da Cosa Nostra, si ottiene il controllo di appalti, di finanziamenti e si altera la concorrenza depauperando l’economia legale. Di fronte a questi numeri non può essere sufficiente la sola repressione”.

Amerigo al Secretary John Kerry’s Forum

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Si è conclusa giovedì 7 novembre la prima edizione del Forum organizzato dal Dipartimento di Stato Americano (intitolato Secretary John Kerry’s Forum) sul tema della Garanzia Europea per i Giovani (c.d. Youth Guarantee) il programma con cui sostenere l’occupazione giovanile in tutti gli Stati membri attraverso la realizzazione, dal 1 gennaio 2014 ed entro il 2020, di interventi qualitativamente validi a sostegno dell’aumento dell’occupazione per gli under 25 attraverso il proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesidall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale.Tra le vari azioni emerse, nella 3 giorni di confronto, ha assunto particolare rilevanza la possibilità di destinare le somme residuali dei fondi europei 2007 – 2013 (che rischierebbero di non essere spesi e restituiti quindi all’Europa) per ridurre il cuneo fiscale abbattendo le tasse sul lavoro.  “L’utilizzo dei fondi europei, fatta eccezione per le somme stanziate a favore degli interventi infrastrutturali, consentirebbe di ridurre la tassazione che grava sulle aziende italiane generando un effetto favorevole sul tema lavoro. La diminuzione, infatti, del peso delle tasse sulle imprese comporterebbe l’incremento delle opportunità economiche e occupazionali per i lavoratori a maggior ragione se giovani” sostengonoi componenti della delegazione italiana, nominata dall’Ambasciata USA a Roma Fabrizio Sammarco Presidente dell’Associazione ItaliaCamp, Roberto Berutti Membro del Consiglio d’indirizzo della Fondazione CRT e socio Amerigo e Gianluigi Trattino imprenditore e vice presidente  per il Mezzogiorno della nostra Associazione . Dai lavori del Forum – organizzato dal Bureau of Educational and Cultural Affairse dall’ufficio Public Diplomacy for Europe and EurAsiapresso la missione degli Stati Uniti d’America nell’Unione Europea in collaborazione con le ambasciate americane di: Belgio, Croazia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Spagna e Svezia – è emerso sia ilvalore espresso dalle risorse riprogrammabili del periodo 2007 – 2013 che dai circa 100 miliardi previsti per il prossimo ciclo che andrà dal 2014 – 2020 considerato come la forma più concreta con cui sostenere la critica situazione occupazionale del nostro Paese, con particolare riferimento al tema giovani e Mezzogiorno.

 

 

 

 

 

Contraffazione dei marchi e proprietà intellettuale

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Contraffazione marchiE’ un danno economico quantificabile in 7 miliardi di euro solo nel nostro paese, con una perdita pari a 110 mila posti lavoro, quello prodotto dalla contraffazione dei marchi e il furto di proprietà intellettuale che è stato il tema del convegno Hold it real, organizzato stamani a Palazzo Strozzi Sacrati dall’associazione Amerigo in collaborazione con con la Camera di Commercio e il contributo della Banca CR di Firenze. Il convegno è stato presieduto dal segretario generale dell’Associazione Amerigo, Massimo Cugusi, ed aperto dalla relazione di Angelo Mazza, presidente dello Iacc, fondazione internazionale contro la contraffazione, secondo cui per proteggere la proprietà intellettuale serve una visione globale, e non soffermarsi su un singolo territorio o paese.
“Un pesante risvolto economico, ma anche l’attacco ad un patrimonio culturale – ha affermato nel suo saluto l’assessore alla cultura, al turismo e al commercio Cristina Scaletti, che rappresentava la Regione – perché tocca la capacità di creazione quanto il lavoro e la produzione, tutti elementi che formano la ricchezza del nostro territotio in particolare, ma anche di tutto il Paese. Non ha competenze specifiche da un punto di vista normativo, la Regione; nonostante questo partecipiamo attivamente insieme a molti altri soggetti, tra i quali voglio citare in particolare le Forze dell’ordine e le associazioni delle imprese e dei consumatori, all’Osservatorio anticontraffazione istituito già nel 2005 presso la Camera di commercio di Firenze. Ritengo infatti indispensabile un approccio al problema che coinvolga la filiera produttiva, ma anche capace di confrontarsi con efficacia rispetto ad un fenomeno culturale alimentato da abitudini che vanno combattute. Nella piena consapevolezza che parliamo di interventi a livello multinazionale. Abbiamo un gran lavoro da fare davanti a noi, e la Regione Toscana è pronta a fare la sua parte”.
Da parte sua il console Usa a Firenze Sarah C. Morrison ha voluto sottolineare che gli Stati Uniti sono ormai fuori dalla fase solitaria della difesa del copyright: “Oggi c’è coscienza che il fronte è comune e globalizzato”. Al contempo non ha mancato di sottolineare la permanenza di una “tolleranza sbagliata che in Italia consente legami con la criminalità organizzata”. A giudizio del console, è necessario stabilire regole comuni contro la pirateria, che è indispensabile costruire però sulla credibilità del sistema industriale ed economico. Purtroppo, ha sottolineato, l’Italia si posiziona solo al 47mo nella difesa della proprietà intellettuale. “Occorre al contrario investire sulla crescita anche qui, uscendo dal senso di sfiducia e garantendo la tutela dei diritti di proprietà intellettuale” magari giungendo, ha concluso, ad una normativa internazionale e condivisa per la tutela dei prodotti. Molti i riferimenti alla Cina e ai suoi immensi mercati, cui ha cercato di dare risposta Jun Wei, dello studio legale di consulenze internazionali Hogan Lovells. A suo parere, anche la Cina ha superato la fase selvaggia e vuole inserirsi nella comunità internazionale a pieno titolo, comprendendo che la globalità del problema impone una armonizzazione attraverso regole riconosciute a livello complessivo. Approccio condiviso da Alessio Gramolati, segretario regionale della Cgil, secondo cui “occorre procedere attraverso un apporto sistemico rispetto al quale nessuno può tirarsi indietro”. Purchè, aggiunge con particolare riferimento all’Italia e alla Toscana, “si tuteli chi decide di investire, altrimenti rimarremo ancora bloccati nella contrazione di consumi e di produzione”. Dati di tutela confermati nell’intervento del comandante della Guardia di Finanza per la Toscana Giuseppe Vicanolo: in Toscana negli ultimi 5 anni ci sono stati 90 milioni di prodotti irregolari tolti dal mercato rispetto ai 38 del quadriennio precedente, con un netto rafforzamento dell’azione di contrasto. 3 mila le persone denunciate, di cui 1200 italiani, 800 cinesi e 800 senegalesi. Interventi che dimostrano secondo il comandante Vivanolo che quello della contraffazione non è solo un fenomeno di etnia cinese, ma in cui vediamo gli italiani in prima fila.

Politica ed istituzioni italiane a confronto con i guru del web di Obama

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slaby_severgniniLunedì 23 settembre nella splendida sala del Grechetto della Biblioteca Sormani di Milano Amerigo e il Consolato americano di Milano hanno portato più di 50 politici, docenti universitari, giornalisti e comunicatori a confrontarsi con il web dream team di Obama, Michael Slaby e Betsy Hoover.  Introdotti dal Console di Milano Scott, dal Direttore della Sormani Aldo Rivolta e dal responsabile del Chapter di Milano di Amerigo Marco Marturano è stata una mattinata straordinariamente illuminante su realtà concrete e prospettive dell’uso del web per la politica e le istituzioni.  Il moderatore Beppe Severgnini ha saputo guidare il chief technology officer della campagna di Obama 2012 MIchael Slaby e la Director Digital Organizing Betsy Hoover sia sul terreno della narrazione dei segreti della comunicazione web di Obama che su quello dei confronti con le possibili interazioni con il nostro sistema politico.  E le tante domande poste dal pubblico (tra i quali possiamo citare per esempio il responsabile web del Pdl/Forza Italia, l’on. Antonio Palmieri, e il segretario regionale e capogruppo in regione del PD Alessandro Alfieri) hanno consentito ancora di più di entrare nel merito di una comunicazione politica fatta di integrazione totale tra i diversi strumenti on line e off line e di un attento lavoro di costruzione di comunità e di raccolta fondi fortemente spinto sulla segmentazione dei pubblici.  Tra l’esperienza italiana e quella americana sono emersi notevoli punti di contatto tutti da sviluppare nei prossimi anni.