

Si è svolta a Roma presso il Centro Studi Americani la Cerimonia di Premiazione della Quarta Edizione del Premio Letterario nazionale Amerigo delle Quattro Libertà. Hanno ricevuto l’ambito riconoscimento “Ciò che possiamo fare” di Lella Costa (Libertà di Religione , “Le ragazze di Via Rivoluzione” di Viviana Mazza (Libertà di Opinione) “Homo Premium” di Massimo Gaggi ( la Libertà dal Bisogno) e “Il Fallimento è rivoluzione” di Francesca Corrado (Libertà dalla Paura ). Il Premio valorizza quelle opere letterarie che anche indirettamente si rifanno alle Quattro Libertà citate dal presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt nel discorso sullo stato dell’Unione del 6 gennaio 1941, da allora citato come “Discorso delle Quattro Libertà”. Alla presenza degli Organi nazionali di Amerigo ai premiati, oltre ad un orologio di Locman Italy, sponsor del Premio, è stata donata una serie di francobolli polacchi stampati in Italia nel 1946 a favore del contingente militare polacco che combattè la campagna d’Italia della seconda guerra mondiale con sovrastampato “Honor the Four Freedoms” (onora le Quattro Libertà” firmato F.D. Roosevelt).
Valorizzare l’enorme patrimonio culturale e artistico italiano – oggi in gran parte sottovalutato – per far decollare progetti che coinvolgano pubblico e privato allo scopo di attrarre nuovi investimenti in grado di rilanciare e far crescere i territori da un punto di vista economico, occupazionale e di sviluppo sostenibile. Attorno a questa idea di base, si è sviluppato il dibattito che ha fatto da supporto all’incontro promosso a Roma dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia in collaborazione con“Amerigo, “Cultura Italiae”, l’Associazione Civita (che ha ospitato i lavori), Global Investor Alliance e “Utopia” dal titolo: “Promuovere il patrimonio culturale per la crescita economica”. Il Keynote Speech è stato sviluppato da Steven Wolff, Presidente e fondatore della AMS Planning & Research Corp per il settore Arti e Intrattenimento e della AMS Analytics LLC. che da 30 anni ha fatto dell’arte e della cultura il proprio business. Prima di Wolff, ci sono stati gli interventi di Rodney Ford, addetto culturale dell’Ambasciata Usa in Italia, di Massimo Cugusi, Segretario generale dell’Associazione “Amerigo” e dall’illustrazione del progetto “Partnership4Growth2020” da parte del Vice Presidente dell’Associazione “Amerigo”, Andrea Gumina. Alla tavola rotonda hanno preso parte, oltre allo stesso Wolff, il Capo di Gabinetto del Mibac, Tiziana Coccoluto; il Responsabile dell’Area Ricerca e studi di CDP, Gianfranco Di Vaio; il Presidente di Global Investors Alliance, Valerio De Luca; il Capo dell’Ufficio legislativo del Mise, Enrico Esposito; il Capo di Gabinetto del Mipaaft, Luigi Fiorentino. Le conclusioni sono state tratte dal Presidente di “Cultura Italiae”, Angelo Argento.
Sono direttori di giornale, inviati, corrispondenti. Oppure solo giovani giornalisti all’inizio di una brillante carriera. Lavorano per la radio, per la tv o per una testata online. Sono molto diversi l’uno dall’altro ma hanno qualcosa in comune: mettono il loro talento al servizio di tutti noi per aiutarci a capire una realtà affascinante ma complessa come gli Stati Uniti. A questi professionisti dell’informazione, da dieci anni, dedichiamo il Premio Amerigo. Oggi abbiamo voluto riunirli a Roma per presentare “Raccontami l’America”, un libro fotografico che contiene i loro (quasi) cento ritratti e festeggiare insieme questo nuovo traguardo. Grazie al Chapter di Firenze, alla Fondazione CR Toscana, all’Ambasciata degli Stati Uniti, agli sponsor ed a tutti i Soci che hanno contribuito al successo della serata
Il video integrale è disponibile sul sito di Radio Radicale
https://www.radioradicale.it/…/cerimonia-della-consegna-del…
L’Assemblea dei Soci, riunitasi a Roma, ha riconfermato con voto unanime il Consiglio direttivo uscente fino al termine del 31 dicembre 2019. All’organo di governo dell’Associazione, guidato da Vito Cozzoli, il compito di definire una strategia di sviluppo di medio-lungo termine, riformare lo Statuto ed allargare ulteriormente la base associativa di Amerigo. E’ intervenuta ai lavori la vice-Addetta culturale dell’Ambasciata americana Marlene M. Nice, accompagnata dall’Alumni coordinator Emanuela Picozzi. Congratulazioni a Vito Cozzoli, Gianluigi Traettino, Luca Ruiu, Andrea Gumina, Silvia Minardi, Antonio Perdichizzi, Antonio Amendola, ai Coordinatori dei Chapter Daniela Rondinelli, Edoardo Croci, Edoardo Imperiale, Michele Ricceri, Gian Luca Petrillo ed al Segretario generale Massimo Cugusi
I 200 anni della presenza diplomatica degli Stati Uniti d’America a Firenze sono stati celebrati con un doppio evento nella sede della Fondazione CR Firenze. Alla presenza del Presidente della Fondazione Umberto Tombari e del Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze Benjamin V. Wohlauer sono stati infatti presentati la versione digitale della Mappa di Martin Waldseemüller (1470 ca. – 1521), il ‘certificato di nascita’ dell’America, e il volume ‘Raccontami l’America’ edito per i 10 anni del Premio Giornalistico Amerigo.
L’incontro si inserisce nella manifestazioni che, nel corso dell’anno, celebrano il bicentenario si è aperto con la presentazione del sito su uno dei documenti più preziosi dell’età moderna da parte di Paolo Galluzzi, Direttore del Museo Galileo che ha realizzato il progetto.
La grande mappa Waldseemüller è il più antico documento (1507) nel quale compare il nome America in omaggio ad Amerigo Vespucci, che, per primo, riconobbe che le terre da lui scoperte appartenevano ad un nuovo continente. La Universalis Cosmographia è una delle carte più famose dell’intera storia della cartografia ed uno dei più importanti documenti dell’età moderna. L’unico esemplare conosciuto fu acquisito dalla Biblioteca del Congresso nel 2003 ed è oggi esposto nel Thomas Jefferson Building. Il prezioso documento, di cospicue dimensioni (misura 129 x 232 centimetri), contiene un’enorme quantità di dati storici, tecnici, scientifici e geografici.
Al termine della suggestiva proiezione multimediale della Mappa è stato presentato il volume ‘Raccontami l’America’ (edizioni Ibiskos Ulivieri, Empoli) edito per i 10 anni del Premio Giornalistico Amerigo come primo contributo dell’ Associazione Amerigo alle celebrazioni per il bicentenario. Alla presenza del Segretario generale Massimo Cugusi e del Coordinatore del Chapter di Firenze Michele Ricceri, hanno ricevuto il libro i giornalisti dell’area fiorentina che hanno premiati tra il 2009 e il 2018: Cesare De Carlo, Roberto Baldini, Ilaria Ciuti, Cristina Lombardi, Daniele Magrini, Cristiano Del Riccio, Marzio Fatucchi, Andrea Pistolesi, Marco Pratellesi oltre al giornalista Antonio Lovascio, che ha ricevuto un riconoscimento speciale dagli organizzatori del Premio. L’evento, seguito da un pubblico numeroso ed attento, è stato coordinato dal giornalista Piero Meucci.
Come riconoscere e contrastare l’area grigia” al Salone del libro e dell’Editoria di Napoli a Castel Sant’Elmo. All’iniziativa, organizzata dal Consolato americano a Napoli e dall’associazione Amerigo, sono intervenuti il Console Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli Mary Ellen Countryman, il Coordinatore del Chapter Amerigo Napoli Edoardo Imperiale, che ha coordinato il dibattito, Cristina Posa (Magistrato di Collegamento presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America), Giovanni Melillo (Procuratore Capo della Repubblica di Napoli), Diego Guida (editore e fra gli organizzatori di Napoli Citta libro) e gli autori del libro Stefano D’Alfonso, Docente di Diritto Amministrativo – Università degli Studi di Napoli Federico II, Aldo De Chiara, già Procuratore Generale vicario presso la Corte d’Appello di Salerno e Gaetano Manfredi, Rettore Università degli Studi di Napoli Federico II. Presenti fra gli altri anche il segretario generale di Amerigo Massimo Cugusi e il vicepresidente nazionale Gianluigj Traettino.
Dai tempi dell’antica Grecia le istituzioni democratiche hanno dovuto imparare a proteggere i loro processi da interferenze esterne.La disinformazione è una delle armi preferite dai nemici della democrazia: efficiente, poco costosa, difficile da tracciare, garantisce a chi la usa un minimo di anonimato.In questi giorni è qui in Italia Maksymilian Czuperski, un pioniere nella lotta alla disinformazione, per chiederci di vigilare affinché le prossime elezioni di marzo 2018 non vengano strumentalizzate dai nemici della democrazia.Lo abbiamo incontrato il 14 novembre presso lo studio Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle LLP, di Roma in occasione dell’incontro Elections in a Digital Engagement Age – How to Build Digital Resilience, organizzato dalla Associazione Amerigo e con il patrocinio dell’Ambasciata Americana.Czuperski ha riassunto così il suo punto di vista: “Settant’anni fa si faceva propaganda lanciando volantini dagli aerei … diffondere fake news è molto più semplice: sono attentamente selezionate sulle preferenze dell’individuo, e arrivano sui nostri cellulari ogni mattina.” La comunicazione sui nuovi social mediaè divenuta “orizzontale” (ad esempio, possiamo rilanciare ai nostri amici un tweet di Donald Trump) e sono proprio questi “rilanci” a facilitare la diffusione delle notizie e dei sentimenti delle persone.Specifiche tecniche di disinformazione utilizzano questi canali per alterare i processi democratici: comunicando un fatto realmente accaduto, ma alterando il contesto ed il tono della notizia, vengono creati messaggi “forti” in grado di agire sui sentimenti delle personediffondendosi attraverso la rete.Quando la partecipazione al voto è bassa, basta una piccola massa di voti per alterare il risultato elettorale: in una democrazia matura “solo una parte degli aventi diritto si reca alle urne, quindi quelle decine di migliaia di tweets, se riescono a creare un trend efficace, possono fare la differenza”. Czuperski è direttore del Digital Forensic Research Lab presso l’Atlantic Council, un think-tank che dai tempi del conflitto tra Russia ed Ucraina (estate 2014) è all’avanguardia nella lotta alla disinformazione. “Tutti gli Stati difendono i propri interessi. La Russia è comandata da un regime autoritario, dove i giornalisti non possono parlare apertamente, la legittimità delle elezioni è dubbia, non esistono i principi liberali su cui sono fondate le civiltà occidentali.”Passando all’attualità, afferma che il vero obiettivo di chi utilizza la disinformazione è quello di colpire i fondamenti della democrazia: “Oggi molti americani mettono in dubbio la legittimità dei risultati di elezioni democratiche.”Da tecnico competente, Czuperski conclude però esortandoci a non arrivare a conclusioni affrettate: “Credo sia sempre facile mettere nel mirino una sola persona, come Donald Trump. Ricordiamoci però che Trump non è l’America, così come Putin non è la Russia, anche se vorrebbe che fosse così. Le indagini sono ancora in corso, è presto per dare un giudizio.”