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Attività dei Chapter

Amerigo incontra il VP di AT&T Leonard J. Cali

By | Attività dei Chapter, Incontri al Caminetto

Leonard J. CaliIl futuro di internet e del mercato delle telecomunicazioni è stato il tema dell’Incontro al Caminetto serale promosso dal Chapter romano di Amerigo il 23 febbraio. Ospiti d’onore il Senior VP Wireless and International External Affairs di AT&T Leonard J. Cali e l’Addetto culturale presso l’Ambasciata degli Stati Uniti David Mees. Tra i partecipanti anche il rappresentante onorario dell’American Chamber of Commerce in Italy per la città di Roma Marco Gubitosi. Nel corso del suo intervento, Cali, che era accompagnato dall’Executive Director EMEA Government Affairs Karim Lesina, ha confermato l’impegno di AT&T a sostegno delle attività di Amerigo, già concretizzatosi con una preziosa corporate sponsorship per il 2010

 

Carmichael chiude a Milano le conferenze su Obama e l’Islam

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Michael Carmichael“L’Islam è parte sostanziale degli Stati Uniti”. Su questa frase, che sintetizza la nuova strategia del presidente Barack Obama, s’è imperniato l’incontro del 20 novembre con Michael Carmichael promosso da Amerigo-Milano. Dopo Napoli e Roma (Bari cancellata per scioperi Alitalia), era l’ultima tappa in Italia per il politologo americano fondatore di Planetary Movement, invitato dalla nostra Associazione. Per un ospite importante una sede di prestigio, la Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani, offerta dal Settore Cultura del Comune di Milano grazie a Aldo Pirola, socio Amerigo e direttore delle biblioteche milanesi.

Accanto a Carmichael (tradotto brillantemente da Lidia Zanardi) Yahya Pallavicini, imam e componente della Consulta per l’Islam italiano, Armando Spataro, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano, specializzato in antiterrorismo, Viviana Mazza della Redazione Esteri del Corriere della Sera. Ha coordinato Luigi Ippolito, vice caporedattore Esteri sempre del Corriere (con una introduzione di Massimo Cugusi, presidente nazionale di Amerigo). Pubblico molto attento, che ha dato vita a un dibattito tanto concreto e sentito che si è abbondantemente sforato rispetto ai canonici tempi delle conferenze. Segno che l’obiettivo è stato raggiunto. Con qualcosa in più. Il benvenuto di Aldo Pirola, padrone di casa, è stato anche un’utile chicca di storia dell’arte: ecco spiegata la simbologia delle tele (prima metà del Seicento) che riempiono le pareti della sala. E’ il mito di Orfeo, l’uomo che con il suo strumento simile a una viola seduce la Natura, rappresentata da ogni specie d’animali, alberi e fiori. Una visione globale, come quella al centro degli interventi. Il nuovo capo della Casa Bianca insediatosi il 20 gennaio 2009 ha voluto rompere con l’eredità lasciata da George W. Bush che credeva nella “guerra globale al terrore” e nello “scontro di culture e civiltà”. Obama – ha ricordato Ippolito – ha teso la mano all’Islam, s’è impegnato a sciogliere il nodo del conflitto israelo-palestinese. Ma a queste aperture non sono ancora seguite azioni concrete.   Carmichael rileva che Obama è il più cosmopolita di tutti i presidenti americani, affronta i problemi con una visione realista e non idealista come il predecessore, è convinto che il dialogo e la diplomazia, non la guerra e le torture, siano le armi per arrivare alla pace. Dopo le aperture e gli appelli, però, ha visto calare la sua popolarità in Israele e quanto all’Afghanistan sa che gli americani non vogliono la guerra, ma deve prendere tempo sulle richieste dei generali di inviare nuove truppe. “Obama – conclude Carmichael – riesce a parlare con un linguaggio globale, è uomo di pace e di riconciliazione. Ma il mondo è complesso: per realizzare cambiamenti senza bombe ci vuole tempo”. Viviana Mazza ha quindi analizzato tutte le reazioni dei media, sia americani sia mediorientali: dopo gli entusiasmi iniziali per il “Kennedy nero”, si è passati a un certo scetticismo e agli interrogativi: in sostanza Israele dice “Ci chiedi troppo” e gli arabi sono delusi. Risultato, una posizione debole.   Pallavicini afferma che non può esistere un conflitto tra religioni e civiltà, se la prende con l’incoerenza dei “cattivi religiosi” e condanna i fondamentalisti islamici che fanno uso strumentale della propria cultura per la tutela dell’arabicità creando un nemico ( e “Bush è caduto nella trappola di questi fondamentalisti”). Dà poi atto a Obama dell’apertura all’universalità del mondo e per il rispetto delle differenze di culture e delle identità delle religioni. Armando Spataro crede nella strategia di Obama per combattere il terrorismo internazionale: non occorrono guerra, torture, servizi segreti, bensì rispetto delle identità, delle culture. “Abbiamo bisogno della collaborazione degli islamici. Se vogliamo l’integrazione non abbiamo bisogno di discriminare, di classificare i musulmani come diversi. Bisogna risolvere il problema delle moschee, bisogna rivedere le leggi sull’immigrazione, ricordando che l’emigrazione era il più antico dei diritti. Bisogna evitare gli allarmi strumentali. Speriamo che Obama non sia soltanto una icona”.

 

Sandro Rizzi (Coordinatore Amerigo-Chapter di Milano)

 

La politica di Obama per il Medio Oriente ed il Mediterraneo

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L’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, nella sede di Palazzo del Mediterraneo, ha ospitato la seconda tappa delle conferenze di Amerigo sul tema Obama e l’Islam.  Dopo i saluti del Console Generale J. Patrick Truhn, di Massimo Cugusi, Presidente di Amerigo,e di  Edoardo Imperiale responsabile Charter di Napoli, il Prorettore dell’Ateneo Giuseppe Cataldi, ordinario di Diritto Internazionale ha introdotto al numeroso pubblico attento e partecipe, i principali temi della discussione sulla politica del Presidente nel Medio Oriente e nel Mediterraneo, il tema guida scelto per l’incontro di Napoli.

Aprendo il dibattito Michael Carmichael, ha delineato con chiarezza quali siano i nodi con i quali deve confrontarsi la nuova amministrazione americana, sottolineando quanto significativo sia condurre oggi la politica per il Medio Oriente in un ambito di multilateralismo e in particolare l’apertura e la collaborazione con gli stati dell’area da parte del presidente Obama.Massimo Campanini docente di Storia contemporanea dei paesi arabi ha evidenziato le diverse le criticità e le difficoltà che incontra il Presidente Obama nel cambiamento intrapreso, indicando dal suo punto di osservazione , i paesi arabi appunto, come fosse giunto il momento per l’amministrazione americana riavviare rapporti significativi con la Siria.

La seconda parte della discussione con Giuliana Cacciapuoti ,docente di comunicazione con l’Islam dell’Orientale, e Mohamed Saady rappresentate della comunità marocchina in Italia e membro della Consulta per l’Islam italiano ha analizzato il significato all’interno delle comunità arabo musulmane sia nei paesi di origine sia nei paesi di emigrazione delle comunità arabo musulmane, evidenziando la differente realtà presente in Europa e negli Stati Uniti : in America dopo una fase di grande diffidenza e ostilità è ripreso il dialogo con l’Islam, mentre con preoccupazione si registra una crescente islamofobia europea, per questa ragione le comunità arabe musulmane residenti in occidente hanno grande attenzione per il cammino intrapreso da Obama. Nelle conclusioni il prof. Giuseppe Cataldi ha ricordato il ruolo dei paesi del bacino del Mediterraneo, strategici nel ruolo per le politiche di pace e cooperazione di tutta l’area. Agli interventi dei relatori sono seguite le acute e interessanti domande dal pubblico, tra cui molti studenti delel facoltà di scienze politiche e di studi arabo-islamici, e solo i raggiunti limiti di tempo ha imposto la conclusione dei lavori. L’augurio di tutti è stato quello di continuare nella collaborazione tra l’università Orientale AMERIGO .

L’incontro è stato seguito da stampa e tv locali dal TGR Campania e dalla webradio dell’Ateneo Radiorientale che con il suo staff ha documentato con interviste e servizi l’intero evento.

 

Grande successo per il Caminetto su Obama e l’Islam

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Grande successo a Roma per l’Incontro al Caminetto con Michael Carmichael, tenutosi presso il ristorante dell’Hotel Locarno. Presenti, come sempre, numerosi Soci ed i loro Ospiti, la conversazione si è concentrata sui principali aspetti della politica estera del Presidente Obama, con particolare riguardo al mondo islamico. Al termine dell’esposizione si è aperta la discussione alla quale hanno preso parte gli intervenuti con domande e commenti sul tema, particolarmente apprezzati dal relatore. in conclusione, il presidente Massimo Cugusi ha consegnato a Michael Carmichael la pergamena ricordo con la riproduzione di un antico medaglione raffigurante Amerigo Vespucci che l’Associazione riserva agli Ospiti dei propri eventi.  Ringraziando, Carmichael ha auspicato l’avvio di un rapporto di collaborazione tra la Planetary Foundation da lui presieduta e l’Associazione Amerigo con particolare riguardo ai temi della collaborazione transatlantica, della sicurezza e dello sviluppo sostenibile

Incontro al Caminetto con Carlo Scognamiglio Pasini

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Carlo ScognamiglioIn occasione dell’Assemblea annuale dei Soci, il Chapter di Roma ha organizzato con successo un Incontro al Caminetto con il Sen. Prof. Carlo Scognamiglio Pasini dedicato al tema dei nuovi scenari economici internazionali con particolare riferimento ai rapporti euroamericani.

Docente universitario, già presidente del Senato della Repubblica (1994-1996) e Ministro della Difesa, il prof. Scognamiglio Pasini è oggi Honorary Chairman dell’Aspen Institute Italia e membro vitalizio del consiglio di amministrazione dell’Aspen Institute USA. Nel 1988 ha ricevuto il premio per l’Economia dell’Accademia di Francia

Un manager internazionale per il primo Caminetto milanese

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Amerigo meets PaolucciPrimo ospite del Chapter milanese di Amerigo è stato l’ingegner Umberto Paolucci, presidente  dell’American Chamber of Commerce in Italy, accompagnato dal responsabile del Centro Studi Paolo Ceresa. Nell’incontro, Paolucci (accolto da Massimo Cugusi e Sandro Rizzi) ha raccontato che nel 1961 rinunciò a trascorrere un anno di studio negli Stati Uniti, ma che poi la sua carriera lo ha portato a lavorare da 40 anni per aziende americane (dalla Hewlett Packard, alla General Automation, a Microsoft) ed ora a guidare la Camera di commercio americaba.

La Camera – ha detto – cerca di allargare il canale tra Italia e Stati Uniti: insieme possiamo fare cose che non riguardano soltanto i rapporti bilaterali, ma anche il resto del Pianeta. Un accompagnamento reciproco verso la globalizzazione,  che vede i due Paesi complementari con le rispettive peculiarità. Molte le domande degli interlocutori sia di carattere economico ( secondo Paolucci, in questi momenti le banche dovrebbero rivedere la politica dei finanziamenti soprattutto alle piccole e medie imprese che corrono i maggiori pericoli), sia sul futuro della carta stampata davanti all’avanzata dei media elettronici (“La carta stampata dovrà trovarsi un nuovo ruolo, certo più limitato dell’attuale, ma comunque essenziale”).

Presenti per il Consolato Usa di Milano, il Console per la cultura e la stampa John Hillmeyer e Simonetta Romagnolo dei Public Affairs: con loro Amerigo sta preparando altre iniziative. Nei prossimi giorni giungerà a Milano il nuovo console generale in sostituzione di A. Daniel Weygandt il quale ha concluso il suo mandato. Tra i soci intervenuti, Piero Bassetti, decano di Amerigo milanese ed alumnus dell’American Field Service nell’ormai lontano 1951.

La gestione del debito pubblico in tempi di crisi

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Quali sono i riflessi della crisi internazionale sulle delle politiche di gestione del debito pubblico in Europa e negli Stati Uniti? A questo tema complesso ed estremamente attuale è stata dedicato l’Incontro al Caminetto con il prof. Fabrizio Pezzani svoltosi a Roma il 17 marzo presso l’Hotel Fortyseven.

Il prof. Pezzani, economista di grande valore, è direttore del Corso di Laurea in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni Internazionali della Bocconi nonché autore del volume ” Il patto di lucidità” , pubblicato nel 2008 dalle edizioni dell’Università Bocconi.

Time for change – Politica internazionale, integrazione e sviluppo nella strategia della Presidenza Obama

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Time for changeIl 26 gennaio 2009 presso l’Unione degli Industriali di Napoli si è svolta una tavola rotonda, Time for change – Politica internazionale, integrazione e sviluppo nella strategia della Presidenza Obama, organizzata da Città della Scienza in collaborazione con l’Associazione Amerigo. Sono intervenuti:

 

 

Erik Jones – Professore di relazioni Internazionali e Studi Europei, Johns Hopkins University SAIS Bologna Center

Giovanni Lettieri – Presidente Unione degli Industriali di Napoli

Mariano D’Antonio – Assessore al Bilancio della Regione Campania

Alberto di Donato – Presidente Città della Scienza S.p.A.

J. Patrick Truhn – Console Generale degli Stati Uniti a Napoli

Massimo Cugusi – Presidente Associazione Amerigo

Edoardo Imperiale – Direttore Generale di Città della Scienza S.p.A. e Coordinatore Associazione Amerigo Napoli

Massimo Galluppi – Università degli Studi di Napoli L’Orientale

Achille Flora – Seconda Università di Napoli

Giuseppe Leonello – Project Manager C.RE.A.T. Città della Scienza S.p.A.

Marco Esposito – Responsabile Sezione Economica de “Il Mattino” (nel ruolo di moderatore)

Durante l’incontro Erik Jones ha illustrato, in una chiara e dettagliata presentazione, le cause della crisi economica internazionale e le strategie che il neo Presidente Obama adotterà per farvi fronte. Ciò ha costituito uno spunto interessante per i vari relatori al fine di valutare gli effetti e le conseguenze che tali azioni comporteranno per il nostro territorio. Inoltre, durante l’incontro, Giuseppe Leonello ha presentato il C.RE.A.T., Centro Regionale di Analisi Territoriale, servizio operativo presso Città della Scienza S.p.A., in collaborazione con l’Assessorato Regionale al Bilancio e alla Programmazione, volto a raccogliere, elaborare e diffondere informazioni sulla situazione economica della regione Campania.

 

 

 

 

 

 

 

 

USA vs Agenzie ONU – Incontro al Caminetto a Catania

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CataniaSuccesso per l’Incontro al Caminetto organizzato il 18 dicembre a Catania dal Chapter siciliano di Amerigo, grazie all’iniziativa della socia e docente universitaria Stefania Panebianco ed al supporto delle colleghe Gigliola Nocera e Carla Monteleone del Direttivo Nazionale e con l’Ufficio Public Affairs presso l’Agenzia consolare americana di Palermo. A tenere l’interessante conversazione su “The United States and Multilateral Institutions” un’importante ospite come Lilian de Valcourt-Ayala, diplomatico degli Stati Uniti accreditato presso le Agenzie dell’ONU a Roma .  Tra gli ospiti, oltre ai soci di Amerigo, numerosi collaboratori dell’Università di Catania ed il responsabile dell’Ufficio Public Affairs Rino Francaviglia.

 

L’agenda economica del presidente Obama appassiona Roma e Firenze

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Now what?Un pubblico attento  e numeroso ha partecipato alle conferenze organizzate dall’Associazione a Roma e Firenze sul tema “Now What ? Le sfide del mercato globale nell’agenda del nuovo Presidente“.

Il primo evento ha avuto luogo nella prestigiosa cornice della Sala conferenze dell’Ambasciata. Dopo un saluto ai partecipanti del Ministro Consigliere per gli Affari Pubblici Anne T. Callaghan e del Presidente dell’Associazione Massimo Cugusi, ha preso avvio un confronto serrato sul tema coordinato brillantemente dal giornalista di Sky TG24 Massimo Leoni.

Charles R. Morris, ex banchiere e saggista economico di successo (autore del best seller “The Trillion Dollar Meltdown”) , i docenti Michael Plummer (Johns Hopkins University ) ed Alberto Petrucci ( LUISS), l’economista Giampaolo Galli ed il Presidente della  Commissione Finanze della Camera Gianfranco Conte hanno dibattuto sulle cause dell’attuale crisi e sulle prospettive di rilancio dell’economia, soffermandosi in particolare sulle politiche che la nuova Amministrazione statunitense potrà adottare in tal senso.

Agli interventi dei relatori ha fatto seguito una lunga ed interessante sessione di domande dal pubblico.

Grande successo anche il giorno successivo a Firenze dove lo stesso tema è stato affrontato nel corso di un incontro svoltosi presso l’Auditorium della Camera di Commercio patrocinato anche dal Consolato Generale degli Stati Uniti.

Una sala gremita, dopo i saluti del Console Generale Mary Ellen Countryman, del Presidente della Camera Luca Mantellassi e di Amerigo Massimo Cugusi ha seguito i lavori coordinati dal giornalista del Sole 24 Ore Cesare Peruzzi. Oltre a Charles R. Morris sono intervenuti l’economista Luigi Spaventa, il Presidente del Monte Paschi Giuseppe Mussari e l’editorialista Aldo Schiavone.

Molti ospiti illustri tra il pubblico tra i quali numerosi parlamentari ed amministratori locali e l’ex top manager Fiat Paolo Fresco.

L’evento di Firenze è stato organizzato in modo impeccabile dal Chapter Amerigo locale ed in particolare dagli amici Michele Ricceri (coordinatore) , Alessio Gramolati e Alessandro Corsinovi.