Primo ospite del Chapter milanese di Amerigo è stato l’ingegner Umberto Paolucci, presidente dell’American Chamber of Commerce in Italy, accompagnato dal responsabile del Centro Studi Paolo Ceresa. Nell’incontro, Paolucci (accolto da Massimo Cugusi e Sandro Rizzi) ha raccontato che nel 1961 rinunciò a trascorrere un anno di studio negli Stati Uniti, ma che poi la sua carriera lo ha portato a lavorare da 40 anni per aziende americane (dalla Hewlett Packard, alla General Automation, a Microsoft) ed ora a guidare la Camera di commercio americaba.
La Camera – ha detto – cerca di allargare il canale tra Italia e Stati Uniti: insieme possiamo fare cose che non riguardano soltanto i rapporti bilaterali, ma anche il resto del Pianeta. Un accompagnamento reciproco verso la globalizzazione, che vede i due Paesi complementari con le rispettive peculiarità. Molte le domande degli interlocutori sia di carattere economico ( secondo Paolucci, in questi momenti le banche dovrebbero rivedere la politica dei finanziamenti soprattutto alle piccole e medie imprese che corrono i maggiori pericoli), sia sul futuro della carta stampata davanti all’avanzata dei media elettronici (“La carta stampata dovrà trovarsi un nuovo ruolo, certo più limitato dell’attuale, ma comunque essenziale”).
Presenti per il Consolato Usa di Milano, il Console per la cultura e la stampa John Hillmeyer e Simonetta Romagnolo dei Public Affairs: con loro Amerigo sta preparando altre iniziative. Nei prossimi giorni giungerà a Milano il nuovo console generale in sostituzione di A. Daniel Weygandt il quale ha concluso il suo mandato. Tra i soci intervenuti, Piero Bassetti, decano di Amerigo milanese ed alumnus dell’American Field Service nell’ormai lontano 1951.