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Attività dei Chapter

Premio Quattro Libertà 2019, ecco i vincitori

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Si è svolta a Roma presso il Centro Studi Americani la Cerimonia di Premiazione della Quarta Edizione del Premio Letterario nazionale Amerigo delle Quattro Libertà. Hanno ricevuto l’ambito riconoscimento   “Ciò che possiamo fare” di Lella Costa (Libertà di Religione ,  “Le ragazze di Via Rivoluzione” di Viviana Mazza (Libertà di Opinione) “Homo Premium” di Massimo Gaggi ( la Libertà dal Bisogno)  e “Il Fallimento è rivoluzione” di Francesca Corrado (Libertà dalla Paura ). Il Premio valorizza quelle opere letterarie che anche indirettamente si rifanno alle Quattro Libertà citate dal presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt nel discorso sullo stato dell’Unione del 6 gennaio 1941, da allora citato come “Discorso delle Quattro Libertà”. Alla presenza degli Organi nazionali di Amerigo ai premiati, oltre ad un orologio di Locman Italy, sponsor del Premio, è stata donata una serie di francobolli polacchi stampati in Italia nel 1946 a favore del contingente militare polacco che combattè la campagna d’Italia della seconda guerra mondiale con sovrastampato “Honor the Four Freedoms” (onora le Quattro Libertà” firmato F.D. Roosevelt).

Una Partnership per la cultura e lo sviluppo

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Valorizzare l’enorme patrimonio culturale e artistico italiano – oggi in gran parte sottovalutato – per far decollare progetti che coinvolgano pubblico e privato allo scopo di attrarre nuovi investimenti in grado di rilanciare e far crescere i territori da un punto di vista economico, occupazionale e di sviluppo sostenibile. Attorno a questa idea di base, si è sviluppato il dibattito che ha fatto da supporto all’incontro promosso a Roma dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia in collaborazione con“Amerigo, “Cultura Italiae”, l’Associazione Civita (che ha ospitato i lavori), Global Investor Alliance e “Utopia” dal titolo: “Promuovere il patrimonio culturale per la crescita economica”. Il Keynote Speech è stato sviluppato da Steven Wolff, Presidente e fondatore della AMS Planning & Research Corp per il settore Arti e Intrattenimento e della AMS Analytics LLC. che da 30 anni ha fatto dell’arte e della cultura il proprio business. Prima di Wolff, ci sono stati gli interventi di Rodney Ford, addetto culturale dell’Ambasciata Usa in Italia, di Massimo Cugusi, Segretario generale dell’Associazione “Amerigo” e dall’illustrazione del progetto “Partnership4Growth2020” da parte del Vice Presidente dell’Associazione “Amerigo”, Andrea Gumina. Alla tavola rotonda hanno preso parte, oltre allo stesso Wolff, il Capo di Gabinetto del Mibac, Tiziana Coccoluto; il Responsabile dell’Area Ricerca e studi di CDP, Gianfranco Di Vaio; il Presidente di Global Investors Alliance, Valerio De Luca; il Capo dell’Ufficio legislativo del Mise, Enrico Esposito; il Capo di Gabinetto del Mipaaft, Luigi Fiorentino. Le conclusioni sono state tratte dal Presidente di “Cultura Italiae”, Angelo Argento.

“Raccontami l’America” si presenta a Roma

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Sono direttori di giornale, inviati, corrispondenti. Oppure solo giovani giornalisti all’inizio di una brillante carriera. Lavorano per la radio, per la tv o per una testata online. Sono molto diversi l’uno dall’altro ma hanno qualcosa in comune: mettono il loro talento al servizio di tutti noi per aiutarci a capire una realtà affascinante ma complessa come gli Stati Uniti. A questi professionisti dell’informazione, da dieci anni, dedichiamo il Premio Amerigo. Oggi abbiamo voluto riunirli a Roma per presentare “Raccontami l’America”, un libro fotografico che contiene i loro (quasi) cento ritratti e festeggiare insieme questo nuovo traguardo. Grazie al Chapter di Firenze, alla Fondazione CR Toscana, all’Ambasciata degli Stati Uniti, agli sponsor ed a tutti i Soci che hanno contribuito al successo della serata

Il video integrale è disponibile sul sito di Radio Radicale
https://www.radioradicale.it/…/cerimonia-della-consegna-del…

 

Un raggio di luce per duecento anni di amicizia tra Italia e Stati Uniti

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Nella notte di giovedì 4 luglio 2019 un fascio luminoso ha congiunto la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio ed il ponte Amerigo Vespucci, dedicato al navigatore fiorentino che ha dato il nome all’America. È il segno di amicizia che Firenze ha voluto dare alla comunità americana residente, ai professori ed agli studenti delle università americane ed ai numerosi turisti americani presenti in città, in occasione della Festa per l’Indipendenza Americana e nell’ambito dei festeggiamenti per i duecento anni della presenza diplomatica americana a Firenze. Con il Patrocionio del Comune di Firenze, l’iniziativa è resa possibile grazie ad El.en Spa,eccellenza nel settore, alla Fondazione CR Firenze, sempre vicina all’Associazione Amerigo e a Campania Sonda che ha in cura il Ponte Vespucci.
Rassegna stampa

L’Assemblea riconferma il mandato al Direttivo

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L’Assemblea dei Soci, riunitasi a Roma, ha riconfermato con voto unanime il Consiglio direttivo uscente fino al termine del 31 dicembre 2019. All’organo di governo dell’Associazione, guidato da Vito Cozzoli, il compito di definire una strategia di sviluppo di medio-lungo termine, riformare lo Statuto ed allargare ulteriormente la base associativa di Amerigo. E’ intervenuta ai lavori la vice-Addetta culturale dell’Ambasciata americana Marlene M. Nice, accompagnata dall’Alumni coordinator Emanuela Picozzi. Congratulazioni a Vito Cozzoli, Gianluigi Traettino, Luca Ruiu, Andrea Gumina, Silvia Minardi, Antonio Perdichizzi, Antonio Amendola, ai Coordinatori dei Chapter Daniela Rondinelli, Edoardo Croci, Edoardo Imperiale, Michele Ricceri, Gian Luca Petrillo ed al Segretario generale Massimo Cugusi

 

Raccontami l’America

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I 200 anni della presenza diplomatica degli Stati Uniti d’America a Firenze sono stati celebrati con un doppio evento nella sede della Fondazione CR Firenze. Alla presenza del Presidente della Fondazione Umberto Tombari e del Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze Benjamin V. Wohlauer sono stati infatti presentati la versione digitale della Mappa di Martin Waldseemüller (1470 ca. – 1521), il ‘certificato di nascita’ dell’America, e il volume ‘Raccontami l’America’ edito per i 10 anni del Premio Giornalistico Amerigo.

L’incontro si inserisce nella manifestazioni che, nel corso dell’anno, celebrano il bicentenario si è aperto con la presentazione del sito su uno dei documenti più preziosi dell’età moderna da parte di Paolo Galluzzi, Direttore del Museo Galileo che ha realizzato il progetto.

La grande mappa Waldseemüller è il più antico documento (1507) nel quale compare il nome America in omaggio ad Amerigo Vespucci, che, per primo, riconobbe che le terre da lui scoperte appartenevano ad un nuovo continente. La Universalis Cosmographia è una delle carte più famose dell’intera storia della cartografia ed uno dei più importanti documenti dell’età moderna. L’unico esemplare conosciuto fu acquisito dalla Biblioteca del Congresso nel 2003 ed è oggi esposto nel Thomas Jefferson Building. Il prezioso documento, di cospicue dimensioni (misura 129 x 232 centimetri), contiene un’enorme quantità di dati storici, tecnici, scientifici e geografici.

Al termine della suggestiva proiezione multimediale della Mappa è stato presentato il volume ‘Raccontami l’America’ (edizioni Ibiskos Ulivieri, Empoli) edito per i 10 anni del Premio Giornalistico Amerigo come primo contributo dell’ Associazione Amerigo alle celebrazioni per il bicentenario. Alla presenza del Segretario generale Massimo Cugusi e del Coordinatore del Chapter di Firenze Michele Ricceri, hanno ricevuto il libro i giornalisti dell’area fiorentina che hanno premiati tra il 2009 e il 2018: Cesare De Carlo, Roberto Baldini, Ilaria Ciuti, Cristina Lombardi, Daniele Magrini, Cristiano Del Riccio, Marzio Fatucchi, Andrea Pistolesi, Marco Pratellesi oltre al giornalista Antonio Lovascio, che ha ricevuto un riconoscimento speciale dagli organizzatori del Premio. L’evento, seguito da un pubblico numeroso ed attento, è stato coordinato dal giornalista Piero Meucci.

Sala gremita per la presentazione di “Mafie e libere professioni.

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Come riconoscere e contrastare l’area grigia” al Salone del libro e dell’Editoria di Napoli a Castel Sant’Elmo. All’iniziativa, organizzata dal Consolato americano a Napoli e dall’associazione Amerigo, sono intervenuti il Console Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli Mary Ellen Countryman, il Coordinatore del Chapter Amerigo Napoli Edoardo Imperiale, che ha coordinato il dibattito, Cristina Posa (Magistrato di Collegamento presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America), Giovanni Melillo (Procuratore Capo della Repubblica di Napoli), Diego Guida (editore e fra gli organizzatori di Napoli Citta libro) e gli autori del libro Stefano D’Alfonso, Docente di Diritto Amministrativo – Università degli Studi di Napoli Federico II, Aldo De Chiara, già Procuratore Generale vicario presso la Corte d’Appello di Salerno e Gaetano Manfredi, Rettore Università degli Studi di Napoli Federico II. Presenti fra gli altri anche il segretario generale di Amerigo Massimo Cugusi e il vicepresidente nazionale Gianluigj Traettino.

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Disinformazione e democrazia. A Roma Czupersky ospite di Amerigo

By | Attività dei Chapter, Incontri al Caminetto

Maksymilian CzuperskiDai tempi dell’antica Grecia le istituzioni democratiche hanno dovuto imparare a proteggere i loro processi da interferenze esterne.La disinformazione è una delle armi preferite dai nemici della democrazia: efficiente, poco costosa, difficile da tracciare, garantisce a chi la usa un minimo di anonimato.In questi giorni è qui in Italia Maksymilian Czuperski, un pioniere nella lotta alla disinformazione, per chiederci di vigilare affinché le prossime elezioni di marzo 2018 non vengano strumentalizzate dai nemici della democrazia.Lo abbiamo incontrato il 14 novembre presso lo studio Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle LLP, di Roma in occasione dell’incontro Elections in a Digital Engagement Age – How to Build Digital Resilience, organizzato dalla Associazione Amerigo e con il patrocinio dell’Ambasciata Americana.Czuperski ha riassunto così il suo punto di vista: “Settant’anni fa si faceva propaganda lanciando volantini dagli aerei … diffondere fake news è molto più semplice: sono attentamente selezionate sulle preferenze dell’individuo, e arrivano sui nostri cellulari ogni mattina.”  La comunicazione sui nuovi social mediaè divenuta “orizzontale” (ad esempio, possiamo rilanciare ai nostri amici un tweet di Donald Trump) e sono proprio questi “rilanci” a facilitare la diffusione delle notizie e dei sentimenti delle persone.Specifiche tecniche di disinformazione utilizzano questi canali per alterare i processi democratici: comunicando un fatto realmente accaduto, ma alterando il contesto ed il tono della notizia, vengono creati messaggi “forti” in grado di agire sui sentimenti delle personediffondendosi attraverso la rete.Quando la partecipazione al voto è bassa, basta una piccola massa di voti per alterare il risultato elettorale: in una democrazia matura “solo una parte degli aventi diritto si reca alle urne, quindi quelle decine di migliaia di tweets, se riescono a creare un trend efficace, possono fare la differenza”. Czuperski è direttore del Digital Forensic Research Lab presso l’Atlantic Council, un think-tank che dai tempi del conflitto tra Russia ed Ucraina (estate 2014) è all’avanguardia nella lotta alla disinformazione. “Tutti gli Stati difendono i propri interessi. La Russia è comandata da un regime autoritario, dove i giornalisti non possono parlare apertamente, la legittimità delle elezioni è dubbia, non esistono i principi liberali su cui sono fondate le civiltà occidentali.”Passando all’attualità, afferma che il vero obiettivo di chi utilizza la disinformazione è quello di colpire i fondamenti della democrazia: “Oggi molti americani mettono in dubbio la legittimità dei risultati di elezioni democratiche.”Da tecnico competente, Czuperski conclude però esortandoci a non arrivare a conclusioni affrettate: “Credo sia sempre facile mettere nel mirino una sola persona, come Donald Trump. Ricordiamoci però che Trump non è l’America, così come Putin non è la Russia, anche se vorrebbe che fosse così. Le indagini sono ancora in corso, è presto per dare un giudizio.”

 

A Milano Amerigo ricorda Fernanda Pivano

By | Attività dei Chapter, Conferenze e Seminari

Pivano FIl 27 settembre 2017, sotto l’egida dell’Università degli Studi di Milano, di Amerigo, Associazione Alumni Fulbright e IVP, e del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Milano, si è tenuta una giornata di studi dedicata a “Fernanda Pivano tra Italia e Stati Uniti”. Nella Sala Napoleonica si è raccolto un pubblico numerosissimo, di studenti, studiosi e rappresentanti di tutte le generazioni di lettori che hanno incontrato Fernanda Pivano grazie alle sue traduzioni di classici – da Hemingway a De André.Dopo i saluti di benvenuto del prof. Edoardo Croci, coordinatore Amerigo Milano e Nord Italia, e di Francesca Orestano, a nome dell’Università di Milano, e coordinatrice dei lavori, si sono succeduti i relatori Silvia Minardi, Enrico Rotelli, Anna Re e Roberto Guerrino.  Le relazioni hanno posto l’accento sul lavoro pluridecennale di Pivano, dalle sue prime traduzioni e l’impegno per la pace (Minardi) al rapporto con le nuove generazioni di cantautori (Rotelli); dal sentimento ecologico (Re), al metodo critico (Guerrino).  Le relazioni sono state accolte da un pubblico vivace e molto interessato e l’intero evento ha riscosso un notevole successo presso il pubblico milanese e lombardo.

Dalle Smart cities alle I-cities

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CozzoliGrande successo di pubblico per il convegno “Towards I-Cities”, promosso da Amerigo – assieme al Centro di Ricerca in Diritto e regole per Europa della Luiss Guido Carli – e tenutosi il 18 settembre presso la nuova Aula del Palazzo dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Attraverso quest’iniziativa, Amerigo ha voluto riproporre, attualizzandolo, il filone di studi avviato con successo con lo Smart City Tour, che – attraverso il confronto transatlantico – ha rafforzato la consapevolezza dei policy maker sul ruolo delle città intelligenti nei processi di crescita del Paese. Nel corso del convegno è stato affrontato, per la prima volta in Italia, il legame tra Next Production Revolution (NPR) e sviluppo delle Città, chiamate a divenire vere e proprie piattaforme abilitanti, grazie a infrastrutture e servizi in grado di consentire ai cittadini, imprese e istituzioni di cogliere i benefici sociali ed economici del nuovo paradigma tecnologico. Una riflessione che si inserisce peraltro nel più ampio scenario G7, nell’ambito del quale la Presidenza Italiana ha introdotto una serie di importanti elementi di riflessioni sulla connessione tra NPR, crescita ed infrastrutture.  Ad aprire il tavolo è stato il Presidente di Amerigo, Vito Cozzoli, che ha dichiarato: “Le Smart Cities possono rappresentare il terreno ideale per sperimentare nelle città un nuovo modello di politica industriale, grazie al partenariato pubblico-privato, che consenta di ottenere vantaggi non solo in termini di migliore qualità della vita e di contesto di business, ma anche di crescita, di competitività, di occupazione, di sviluppo sostenibile. Occorre però una politica organica, attraverso il coordinamento degli interventi, per rendere l’Italia un Paese attrattivo per l’adozione di evoluti modelli di Smart Cities, passando dalle Smart Cities alle I-Cities: città intelligenti, innovative, inclusive ed infrastrutturate, a beneficio dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni”.Nel corso della “Fire-Starter Session”, Valerio Camerano, Amministratore Delegato del Gruppo A2A, ha affermato: “Partecipiamo con piacere a questo incontro che ci offre l’opportunità di contribuire al dibattito sulla Smart City: la volontà di A2A è quella di ricoprire un ruolo sempre più importante come open innovator e costruire le città del futuro. Il nostro Piano Strategico prevede lo sviluppo delle tecnologie “smart” basate sull’ Internet of Things, che ci hanno già consentito di completare progetti importanti a Milano, Brescia e Bergamo e realizzare servizi innovativi come l’illuminazione pubblica a Led, lo Smart Bin, la mobilità elettrica e lo Smart Parking, Smart Security e Smart Agricolture. A2A punta infatti a essere partner delle istituzioni e di altre aziende per contribuire, con il nostro know how e la nostra infrastruttura abilitante, a sviluppare soluzioni che migliorino la qualità della vita dei cittadini. Dal nostro punto di vista è auspicabile una normativa chiara e uniforme a livello nazionale, che possa favorire il dialogo costruttivo con le Istituzioni e una implementazione rapida di queste tecnologie”.

Edward Chan, CEO di Huawei Italia, ha proseguito asserendo che: “L’evoluzione del settore ICT sta accelerando il processo di crescita dell’economia digitale che sta trasformando le città in molti ambiti, tra cui amministrazione, trasporto, rapporti sociali e occupazione, promuovendone al contempo lo sviluppo sostenibile. Huawei è impegnata con la propria visione e le proprie tecnologie nello sviluppo di città intelligenti la cui realizzazione poggia su un sistema nervoso urbano basato su sensori, un ecosistema forte della collaborazione di tutti i protagonisti del settore e piattaforme tecnologiche aperte e scalabili. Perché tale visione si realizzi è necessario investire a monte sull’educazione digitale dei cittadini e degli amministratori pubblici, in modo da stimolare la domanda di servizi digitali e da porre le premesse per strategie e investimenti volti a migliorare l’ambiente in cui viviamo”.A concludere la sessione Agostino Santoni, CEO CISCO Italia, che ha dichiarato: “Recentemente Cisco ha realizzato una ricerca con il Digital Transformation Institute che ha analizzato quali sono i fattori che mettono a rischio il successo dei progetti in area smart city: il primo è la mancanza di una visione olistica, un altro è il mancato coinvolgimento dei cittadini fin dalle prime fasi di elaborazione di un possibile progetto. Ci sono poi aspetti organizzativi, quali la mancanza di una struttura adeguata dedicata all’innovazione, la mancata previsione di un budget dedicato: ma la questione principale è che ogni progetto smart city è figlio del territorio in cui nasce, delle persone che vi vivono, dei loro obiettivi, di ciò che a quel territorio manca e di ciò che lo rende forte. Se si ragiona in questo modo, facendo ecosistema per promuovere lo sviluppo digitale, si ottengono risultati”. Durante i lavori, coordinati dall’editorialista Enrico Cisnetto, sono intervenuti, tra gli altri: Antonio Gentile, Sottosegretario di Stato con delega alle Smart City; Umberto Di PrimioVice Presidente ANCI;Gloria Berbena, Ministro Consigliere per gli Affari Pubblici Ambasciata degli Stati Uniti; Andrea Gumina, Vice Presidente di Amerigo, e Gustavo Olivieri, Luiss Dreams.Dopo le tappe del 2014 e del 2015, a Firenze, Napoli,  Bruxelles e Roma, il contributo dell’Associazione Amerigo si concentrerà su come favorire la più proficua diffusione della Next Production Revolution (NPR), partendo dalla costruzione di un’agenda nazionale di policy che abbia al suo cuore l’innovazione delle città.